sabato 15 marzo 2014

"TI PIACE VINCERE FACILE" per qualcuno era diventato un modo per fare i soldi...

Per qualcuno lo slogan pubblicitario “Ti piace vincere facile?” del Lotto era diventato un modo per far soldi a palate senza rischiare di doverne perdere.
La truffa da migliaia di euro che faceva la fortuna di pochi e la miseria… dello Stato. Troppe situazioni sospette fin quando la situazione è emersa ed ha aperto l’inchiesta della Procura e della Guardia di finanza, portando all’accusa di frode ai danni dello Stato a carico dei gestori del bar ricevitoria Italia di Vada.
Che, a loro volta, avevano architettato un modus decisamente  illegale per far soldi: giocavano migliaia di euro al Lotto puntando su decine di combinazioni diverse ma si scordavano di versare quanto dovuto in cassa.
Poi però, quando vincevano, non si dimenticavano mai di incassare il denaro dal Monopolio. 

Una strategia che alla lunga ha finito per insospettire un po’ tutti: tante vincite, scarsi introiti, un giro di soldi tutt’altro che alla luce del sole. Ed ecco che quelle botte di fortuna alla lunga hanno acceso i riflettori su un raggiro che avrebbe fruttato ai presunti truffatori oltre mezzo milione di euro e dall’altro lato un danno allo Stato pari a più di 1,1 milione di euro. Ma non è tutto. Perché oltre alla volontà di gonfiare il portafoglio senza badare alle regole, potrebbe esserci qualcosa di molto più serio.
E grave dal punto di vista giudiziario. 
Un aspetto che esulerebbe dalla truffa e aprirebbe l’inchiesta su un giro decisamente più “grosso” e pericoloso. Nell’inchiesta condotta dalla finanza e coordinata dal pubblico ministero Massimo Mannucci spunta anche l’ombra del riciclaggio di denaro sporco, in particolare per l’acquisto - fittizio secondo gli inquirenti - di un peschereccio, pagato nel 2012 un terzo in più di quanto lo stesso proprietario avesse speso 13 anni prima. 
C
i sarebbe, in sostanza, l’intenzione di far passare per buoni dei soldi arrivati non si sa bene da dove, girati in varie società e differenti operazioni di mercato con l’intento di ripulirli e farli sembrare persino arrivati dallo Stato. Ed è per questo che l’accusa parla a vario titolo di truffa ai danni dello Stato, peculato e, appunto, riciclaggio. 
Sono sei le persone per le quali è stato già chiesto il rinvio a giudizio che si dovrebbe discutere il prossimo 9 aprile. Secondo il pubblico ministero, «mediante la sistematica simulazione dell’avvenuto introito di ingenti somme puntate nel gioco a premi “10 e lotto”», la ricevitoria sarebbe diventata un punto di riferimento per operazioni dal quadro decisamente torbido.

Si parla di qualcosa come 555mila euro vinti… decisamente facilmente, proprio come racconta in modo entusiasta la pubblicità. Peccato che in questo caso la fortuna fosse decisamente poco bendata ed anzi ci fossero occhi un po’ ovunque pur di ingrassare il portafoglio…

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