giovedì 6 marzo 2014

Usa, per ora nessun accordo con Russia.

(L'IMMAGINE SOTTO INDICATA E SOLO ILLUSTRATIVA)


La Nato ha deciso di "rivedere la gamma delle relazioni con la Russia", sospendendo la pianificazione degli incontri previsti e interrompendo la partecipazione di Mosca alla scorta delle navi che rimuovono le armi chimiche dalla Siria. Lo ha detto Anders Fogh Rasmussen, annunciano una più stretta collaborazione con l'Ucraina.
Sull'Ucraina si muove l'Europa. La Commissione europea ha infatti  "messo a punto un pacchetto di supporto per l'Ucraina" che vale, sotto varie forme, "11 miliardi nei prossimi due anni". Lo ha detto il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso. "La questione non è quanto di questa nostra proposta è 'denaro nuovo', ma quanto saremo veloci a mobilitarlo". Lo ha sottolineato Barroso riferendo che quella della Commissione sul pacchetto di aiuti all'Ucraina è una proposta che deve essere adottata dai 28, che domani si riuniranno nel vertice straordinario. 
Il Consiglio della Ue ha inoltre deciso di mettere in atto il blocco dei beni di 18 cittadini ucraini, parte del pacchetto di sanzioni deciso dal Consiglio esteri del 20 febbraio. Lo riferiscono fonti europee. Le sanzioni scattano "per appropriazione indebita di fondi dello stato". La lista dei nomi sarà pubblicata stanotte sulla Gazzetta Ufficiale Ue. Le fonti mantengono il massimo riserbo sui nomi inseriti nella lista "per evitare il trasferimento di fondi" ed impedire così che le sanzioni perdano reale efficacia.
La pace in Ucraina resta ad ogni modo appesa a un filo, nonostante alcune asimmetriche prove di distensione. A Parigi il ministro degli Esteri ucraino, Andrei Deshizia, ha detto infatti di voler risolvere "pacificamente" la crisi con la Russia. "Noi - ha dichiarato il ministro ucraino dopo essere stato ricevuto al Quai d'Orsay dal suo collega francese, Laurent Fabius - vogliamo risolvere pacificamente questa crisi. Non vogliamo combattere i russi". "Vogliamo - ha proseguito Deshizia - mantenere un buon dialogo, buone relazioni con il popolo russo. Apprezziamo tutti i contatti possibili". 
La Russia "non permetterà un bagno di sangue" in Ucraina. "Non permetteremo alcun attentato contro la vita e la salute di quelli che vivono in Ucraina, né contro i russi che vivono in Ucraina", ha dichiarato il capo della diplomazia russa Serghiei Lavrov. Lavrov ha ribadito che quelle in azione in Ucraina sono forze di autodifesa create dagli abitanti sulle quali Mosca non ha "alcuna autorità". Il segretario di Stato americano John Kerry e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov hanno poi avuto un breve colloquio al termine del pranzo di lavoro all'Eliseo sulla questione libanese, e hanno parlato di Ucraina. Lo riferiscono fonti diplomatiche.
"E' difficile immaginare come si possa tenere la riunione del G8 a Sochi in giugno", dice però il premier britannico David Cameron, intervenendo sulla crisi in Ucraina durante il 'question time' alla Camera dei Comuni. Il premier britannico ha aggiunto che nulla deve essere escluso in termini di sanzioni e sottolineato che l'attuale status quo in Crimea è ''inaccettabile'', e che quanto fatto da Mosca avrà ''costi e conseguenze''.
La partita a scacchiLa diplomazia su questo punto è al lavoro ma tra Russia e Stati Uniti sono scintille. Mosca in serata ha infatti annunciato di aver effettuato con successo un lancio di prova di un missile balistico intercontinentale RS-12M 'Topol'. Il senato russo sta inoltre lavorando ad un progetto di legge che consenta di confiscare i beni delle imprese e dei cittadini americani ed europei in caso di sanzioni alla Russia per il suo intervento in Crimea. Lo ha reso noto il senatore Andrei Klishas, capo della commissione sulla legislazione costituzionale.
"Il progetto di legge prevede di dare tali prerogative al presidente e al governo per difendere la nostra sovranità dagli attacchi", ha spiegato, precisando che i legali stanno studiando attentamente il problema per sapere se la confisca degli attivi e dei conti delle aziende e delle persone fisiche e' in contrasto con la costituzione russa".
In Crimea poi la tensione resta alle stelle. Il comando della Marina ucraina in viale Carlo Marx a Simferopoli, capitale della Crimea, è stato circondato stamani da una cinquantina di soldati senza insegne, presumibilmente russi. I militari fedeli a Kiev rifiutano di ammainare la bandiera. I residenti portano mele ed acqua ai militari delle opposte fazioni. Ieri invece i militari russi che circondano la base aeronautica di Belbek hanno sparato - per la prima volta - dei colpi di avvertimento in aria contro una colonna di 300 soldati ucraini che si avvicinava, e che è stata costretta a fermarsi e rimanere a distanza. Oggi le forze russe hanno poi preso il controllo parziale di due basi missilistiche in Crimea. Lo riferiscono fonti ufficiali di Kiev. La prima base è quella di Evpatoria, nell'ovest della Penisola. La seconda, invece, si trova nel sud della Crimea. Si tratta della base di Fiolent, vicino al porto di Sebastopoli, che ospita la Flotta russa del Mar Nero. Secondo quanto riferito da un funzionario ucraino, Volodymyr Bova, nella base "ci sono dei missili ma sono disarmati". Nella penisola, d'altra parte, il sostegno a Mosca è pressoché totale.
"Non c'è alcuna possibilità di dialogare con Kiev perché non riconosciamo la loro legittimità", ha detto il premier della Crimea, Serghiei Aksenov. "Vogliamo un accordo di libero scambio con Mosca e l'indipendenza dall'Ucraina". Il referendum sullo status della Crimea nei confronti dell'Ucraina, ha poi aggiunto, si terrà a metà marzo e non il 30 marzo, come precedentemente previsto.
Il Cremlino nega che gli uomini armati che circondano le basi ucraine in Crimea siano soldati russi, ma secondo alcuni esperti si tratterebbe di militari delle forze speciali di Mosca, alcuni forse appartenenti al Gru, i potenti servizi segreti militari russi. Anche se sulle divise non portano segni di riconoscimento, non sembra esserci dubbio sulla provenienza di questi soldati.
Telefonata Merkel-ObamaLa cancelliera Angela Merkel ha avuto, in serata, un nuovo colloquio con il presidente statunitense Barack Obama sulla crisi in Ucraina. I due leader si sono trovati d'accordo - secondo Berlino - nella valutazione degli sviluppi più recenti e hanno stabilito di continuare a muoversi in stretta intesa. Nel corso di una colloquio telefonico, il presidente americano Barack Obama e la cancelliera tedesca Angela Merkel si sono detti d'accordo sull'importanza di una riduzione della tensione in Ucraina, anche attraverso il dispiegamento di osservatori internazionali e "avviando colloqui diretti tra Russia e Ucraina". Lo rende noto la Casa Bianca, aggiungendo che i due leader hanno espresso "preoccupazione per la chiara violazione russa della sovranità e dell'integrità territoriale ucraina".
L'asse Parigi-BerlinoLa Francia e la Germania vogliono proporre un "piano di uscita" dalla crisi in Ucraina che potrebbe essere discusso già oggi a Parigi, a margine di un incontro internazionale sul Libano al quale partecipano diversi ministri degli Esteri dei principali paesi, fra i quali l'Italia. Lo ha detto il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, alla tv BFM. Il piano franco-tedesco, ha precisato Fabius, torna su diversi punti dell'accordo del 21 febbraio concluso a Kiev dopo diversi giorni di violenti scontri fra autorità e manifestanti filo-europei: "un governo di unione - spiega Fabius - il fatto che i russi si debbano ritirare, il fatto che se ci sono milizie estremiste devono essere disciolte, e il fatto che la costituzione del 2004 venga applicata e si vada verso elezioni presidenziali". Oggi pomeriggio a Parigi, diversi capi delle diplomazie europee - fra questi il ministro Federica Mogherini, il russo Serghei Lavrov, l'americano John Kerry, il tedesco Frank-Walter Steinmeier, e la responsabile della diplomazia europea, Catherine Ashton - si incontreranno a Parigi, per la seconda riunione del Gruppo internazionale di sostegno al Libano.

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