giovedì 27 febbraio 2014

Ucraina, verso il nuovo governo. Yatseniuk proposto premier. Putin mette truppe in allerta


Il candidato alla presidenza, del partito della Madrepatria dell'ex premier Yulia Tymoshenko, è stato presentato su un podio allestito nella Maidan di Kiev. Emesso mandato d'arresto internazionale per Yanukovich, ancora in fuga. Sciolti i "Berkut", i reparti speciali di polizia che hanno sparato contro i manifestanti. Continuano gli scontri in Crimea.

KIEV - Una folla attenta, ammassata in piazza Indipendenza per ascolare le basi della nuova Ucraina ha sentito pronunciare il nome del capogruppo del partito di Yulia Timoshenko, 'Patria', Arseni Yatseniuk (nella foto), presentato come "candidato premier" a Kiev. 

Yatsenyuk, del partito della Madrepatria dell'ex premier Yulia Tymoshenko, è stato presentato su un podio allestito assieme ad altri possibili ministri. Il parlamento di Kiev dovrà approvare domani il governo ad interim che guiderà il paese fino alle elezioni del 25 maggio.

Dmytro Bulatov, l'attivista che fu rapito, torturato e 'crocefisso' durante le proteste, è stato indicato come ministro dello Sport. Andriy Parubiy, noto come il 'comandante di Maidan', viene proposto come segretario del Consiglio di Sicurezza, che coordina le agenzie per la sicurezza pubblica. Ma la piazza non appare unita sulle nomine. Vi sono stati fischi quando sul podio sono saliti Yatsenyuk e il presidente ad interim Oleksandr Turchynov.

Dalla rosa del governo ad interim sono rimasti fuori i leader dell'opposizione come l'ex pugile Vitaly Klytschko e la Tymoschenko.

Se anche l'insediamento è previsto per domani ma l'esecutivo del nuovo governo transitorio dell'Ucraina sta nascendo oggi in Piazza Indipendenza, dove l'assemblea popolare ha vagliato le candidature.

Severi i requisiti prescritti per gli aspiranti. Tra gli altri, il non aver esercitato funzioni governative dall'inizio del 2010, quando salì al potere il presidente deposto Viktor Yanukovich, ora in fuga. Alta statura morale, senza alcun coinvolgimento in casi di violazione dei diritti umani o di corruzione. Un minimo di sette anni di esperienza nei rispettivi settori di competenza, ridotti a cinque nel caso dei titolari di Interno e Difesa e del capo dei servizi di sicurezza. Il non essere inseriti nell'elenco dei nominativi delle cento persone più ricche del Paese. Piena e incondizionata adesione ai principi sanciti dall'insurrezione.

Da stasera alle 18 parte la difficile fase di transizione dal regime del presidente deposto Yanukovich verso le elezioni previste per il 25 maggio. Secondo alcune indiscrezioni per l'incarico di premier sarebbero in lizza l'ex presidente del Parlamento, Arseni Yazenyuk, e l'ex ministro degli Esteri Piotr Poroshenko.

LEGGI: LE CARTE SEGRETE DI YANUKOVICH RIPESCATE NEL LAGO

Il prestito. Mentre gli Stati Uniti hanno annunciato tramite John Kerry di voler stanziare un miliardo di dollari in prestiti garantiti, l'Ucraina ha chiesto ufficialmente aiuto al Fondo Monetario Internazionale. Il programma anti-crisi per "domani o dopodomani" e misure per bloccare la fuga di capitali sono stati annunciati dalla Banca Centrale di Kiev. Ieri il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, si era detta disponibile dopo la nascita di un governo dell'Ucraina. Il paese ha bisogno di 35 miliardi di dollari di aiuti per evitare il default e deve far fronte alla chiusura dei rubinetti da parte della Russia, che prima vuole vederci chiaro dopo la caduta di Yanukovich e la formazione del nuovo governo.

Mandato d'arresto internazionale per Yanukovich.
 La procura generale ucraina ha emesso un mandato d'arresto internazionale nei confronti di Ianukovich per "uccisione di massa". Lo fa sapere il nuovo procuratore generale Oleg Makhnitski, esponente del partito di estrema destra nazionalista Svoboda. Ancora nessuna notizia su dove si sia rifugiato l'ex capo di Stato. Avvistamenti si sono registrati lungo tutto il paese ma la sensazione più fondata è che l'ex leader si trovi in Crimea, sotto la protezione delle forze russe di stazza nella penisola, più precisamente a Sebastopoli. "Non rilasciamo commenti su semplici voci", hanno tagliato corto fonti militari riservate a proposito delle congetture sulla presenza dell'ex capo di Stato.

Le epurazioni del vecchio regime.
 Intanto il presidente a tempo Oleksandr Turchynov prosegue nell'opera di smantellamento della struttura di potere legata all'ex leader Yanukovich. Proprio una delle forze più temute e odiate del passato governo, i reparti speciali di polizia chiamati "Berkut", è stata oggi ufficialmente smantellata su ordine del ministro dell'Interno. "I Berkut non esistono più. Ho firmato l'ordine 144 per l'abolizione delle unità speciali di polizia", ha scritto stamattina Arsen Avakov sulla sua pagina Twitter.

Ieri hanno fatto il giro del mondo le immagini da Leopoli, dove un gruppo di agenti anti-sommossa è salito sul palco di un teatro per chiedere perdono ai concittadini per il ruolo nelle azioni contro i manifestanti. Ma in Crimea, nella penisola a maggioranza russa che minaccia la secessione da Mosca, i berkut sono "specie protetta" e in questi giorni sono stati lanciati messaggi e organizzate manifestazioni a difesa del corpo oggi ufficialmente smantellato.

Il repulisti della vecchia struttura colpisce anche le istituzioni. Il presidente ad interim  ha destituito per decreto nel complesso 42 ex consiglieri di Yanukovich, colpito da mandato di cattura per omicidio premeditato di massa e attualmente in fuga. Tra gli epurati figurano Iryna Akimova, già rappresentante di Yanukovich presso il Consiglio dei Ministri, e i responsabili di quattro dipartimenti dell'amministrazione presidenziale. 

Putin mette le truppe in stato di allerta. Il clima politico tra Mosca e le opposizioni uscite per ora vincitrici in Ucraina è ancora teso. La Russia accusa il governo ad interim di illegittimità, e l'Occidente di fomentare l'instabilità in un'area di influenza non sua. Ma il governo ad interim respinge le accuse sull'esistenza di minacce in Ucraina ai diritti civili delle minoranze etniche e religiose. "Le accuse di 'metodi terroristici nella soppressione dei dissidenti e di 'diffusione dell'ideologia neo-nazista' da parte di forze politiche che hanno ottenuto il sostegno della maggioranza dei cittadini nelle elezioni del 2012 e che ora stanno assumendo la responsabilità della situazione nel Paese sono totalmente faziose e false", si legge in una nota del ministero degli Esteri ucraino.

"L'ipotesi di un intervento militare in Russia è impossibile" fa sapere la presidentessa della Camera alta del Parlamento russo, Valentina Matvienko, alleata di Valdimir Putin. E il  Segretario di Stato statunitense John Kerry afferma che sarebbe "un grave errore". Il presidente russo però, intanto ha annunciato un test per verificare il livello di prontezza per il combattimento delle truppe nella Russia occidentale. Le manovre coinvolgeranno oltre 150mila soldati, 880 carri armati, 90 mezzi dell'aviazione e 80 navi della marina. Le esercitazioni cominceranno venerdì e dureranno quattro giorni: l'esercito sarà messo in alto stato di allerta e alcune unità saranno dispiegate nei poligoni di tiro.

Scontri in Crimea, 20 feriti.
 La frattura rimane anche all'interno del paese. In Crimea, a Simferopoli, circa 5mila sostenitori della protesta contro Yanukovich si sono riuniti davanti al Consiglio supremo della Crimea per manifestare contro la secessione della penisola dall'Ucraina. Molti dei dimostranti sono tatari, gruppo etnico oggetto di atti di discriminazione razziale da parte della maggioranza russofona e che rappresenta il 12% della popolazione della Crimea. Davanti al Parlamento c'erano però anche circa 700 filorussi e si sono registrati degli scontri tra i dimostranti, con un bilancio provvisorio di almeno 20 feriti. Un manifestante è morto dopo aver subito un attacco cardiaco in seguito ai tafferugli.

Nella penisola si trova il quartier generale della flotta russa per il mar Nero a Sebastopoli. Proprio dove sono scoppiate adesso le proteste. "Stiamo seguendo con attenzione ciò che accade in Crimea, prenderemo misure per garantire la sicurezza dei siti, delle infrastrutture e degli arsenali della flotta del mar nero" ha detto il ministro della Difesa di Mosca Sergei Shoigu.

0 commenti:

Posta un commento