domenica 2 marzo 2014

Usa alla Russia: «Fermatevi». Onu, Ue e Nato in allerta.



La Russia è a un passo dalla guerra con l'Ucraina per la Crimea. Vladimir Putin ha chiesto e ottenuto dal Consiglio della Federazione (la Camera alta russa) l'autorizzazione all'uso della forza in Crimea «alla luce della situazione che si è creata in Ucraina e i rischi per la vita dei cittadini russi in Crimea». Il Consiglio ha approvato all'unanimità. La Costituzione russa prevede solo il via libera del Senato per cui ora spetta a Putin decidere se e quando attaccare. Il Consiglio russo ha chiesto che venga richiamato in patria l'ambasciatore negli Stati Uniti. Il Cremlino ha precisato che l'intervento può non essere immediato. 

Diplomazia internazionale in fermento. Convocato d'urgenza su richiesta della Gran Bretagna il Consiglio di sicurezza dell'Onu. Lunedì 3 si riuniscono i ministri degli Esteri dei paesi Ue. Yulia Tymoshenko volerà a Mosca per trattare. 

TELEFONATA TRA PUTIN E OBAMA
C'è stato un colloquio telefonico tra Putin e Obama. Lo riferisce l'agenzia Ria. La Russia - ha detto il leader russo al presidente americano a Obama - si riserva il diritto di proteggere gli interessi suoi e dei russi se ci fossero violenze in Crimea e nell'Ucraina dell'est. Obama ha espresso la preoccupazione degli Usa per un possibile intervento russo. Putin si è invece detto preoccupato per le azioni «provocatorie e criminali» degli ultranazionalisti, incoraggiati dalle autorità ucraine. 

La Casa Bianca avvisa la Russia: «Le continue violazioni del diritto internazionale causeranno un grande isolamento politico ed economico». Gli Stati Uniti non parteciperanno alle riunioni preparatorie del G8 a Sochi. Obama chiede a Putin di ritirare le proprie truppe dalle basi in Crimea. 

C'è stata una telefonata tra il segretario alla Difesa americano, Chuck Hagel, e il collega russo, Sergei Shoigu. Lo ha riferito un funzionario Usa, sottolineando che l'amministrazione Obama si sta concentrando su opzioni diplomatiche per risolvere la crisi ucraina. Hagel ha detto a Shoigu che un intervento potrebbe causare una escalation. 

MOGHERINI E MINISTRI UE
Il Ministro degli Esteri Mogherini ha partecipato in serata ad una «conference call» con l'Alto Rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea Ashton e con alcuni omologhi, tra cui Kerry, Hague, Fabius e Sikorski: unanime preoccupazione e condanna per la pericolosa escalation. Mogherini ha sottolineato la necessità di richiamare le parti ad allentare immediatamente le tensioni, e in particolare la Federazione Russa ad esercitare grande responsabilità, astenendosi da ogni uso della forza.

"La Russia deve astenersi da un intervento armato in Ucraina e rispettare i trattati internazionali": lo ha dichiarato la responsabile della politica Estera dell'Ue, Catherine Ashton. 

La riunione dei Ministri degli Esteri dell'Unione Europea sulla crisi ucraina e la situazione in Crimea si terrà lunedì a Bruxelles alle 13 ora italiana: lo hanno reso noto fonti diplomatiche europee. I capi della diplomazia dei 28 Paesi Ue potrebbero discutere l'invio di una missione di mediatori in Crimea. 

NAVI DA GUERRA RUSSA AL LARGO DI SEVASTOPOLI 
Due navi da guerra russe anti-sottomarino sono state avvistate al largo di Sevastopoli, sulla costa ucraina. Secondo una fonte militare, Mosca avrebbe violato gli accordi sull'uso della base navale della Crimea, dove c'è il quartier generale della Marina russa nel Mar Nero. 

KIEV: UE, USA E NATO CI PROTEGGANO 
Kiev chiede la protezione della Ue, degli Usa e della Nato. Il premier ucraino, Arseniy Yatseniuk, è «convinto» che la Russia non lancerà un'offensiva, nonostante il via libera del Senato. «Ne sono convinto», ha sottolineato il premier, «significherebbe una guerra e mettere fine a tutte le relazioni tra i due Paesi», ha spiegato il premier in diretta tv assieme al presidente ad interim, Oleksander Turchinov. Yatseniuk ha riferito inoltre di aver parlato al telefono con il premier russo, Dmitry Medvedev. 

Il governo a interim ucraino è in allarme e le forze militari sono in stato d'allerta, come dichiarato dal ministero della Difesa. 

La Casa Bianca rende noto che «monitora da vicino la situazione. Ci stiamo consultando con i nostri partner e valutiamo i potenziali costi» che Mosca dovrà pagare se procederà come minacciato. 
Dopo il sì della Camera alta russa, il presidente ad interim dell'Ucraina, Oleksander Turchinov, ha convocato una riunione d'emergenza dei vertici della sicurezza. 

E il presidente del Senato russo, Valentina Matvienko, considerata vicina a Putin, ha dichiarato che la Russia potrebbe inviare un contingente militare in Crimea per garantire la sicurezza della Flotta del Mar Nero e dei cittadini russi nella penisola. 

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