Ucraina,
scontri a Kharkiv.
Alla
vigilia del referendum fissato per domani in Crimea per la scissione da Kiev e
l’annessione alla Russia, la situazione nell’area resta tesa.
A
Kharkiv, ex capitale ucraina, vicino al confine orientale, due persone sono
state uccise ed altre cinque sono rimaste ferite. Gli incidenti si sono
verificati nella notte, in scontri tra separatisti e militanti di estrema
destra caratterizzati da una sparatoria e dalla presa di ostaggi da parte dei
secondi. Le vittime sarebbero un filo russo e un passante.
Secondo
una prima ricostruzione, tutto è cominciato quando ieri sera i manifestanti pro
Mosca si sono radunati nella centrale piazza Svoboda e sono stati presi di mira
con una sparatoria partita da una vettura in corsa.
Auto
poi rintracciata vicino ad un edificio che ospita generalmente un gruppo
radicale di destra. I filo russi, armati di bastoni, hanno tentato di entrare
ma gli occupanti, circa una trentina, hanno risposto aprendo il fuoco e
prendendo alcuni ostaggi. Dopo una lunga trattativa notturna, il rilascio dei
prigionieri, la resa e gli arresti.
Intanto
almeno 50.000 persone si sono radunate nel centro di Mosca oggi per protestare
contro l’intervento militare nel paese dell’ex blocco sovietico: sventolando
bandiere e urlando slogan sia in ucraino che in russo, i manifestanti hanno
invitato il presidente Vladimir Putin a ritirare le truppe e fare un passo
indietro da un confronto in pieno stile Guerra Fredda. I dimostranti portavano
striscioni con scritto: ’’Putin, esci dall’Ucraina’’ o ’’L’Ucraina e’ uno stato
sovrano’’.
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