Renzi: 5 punti per fermare la mafia
l premier Matteo Renzi risponde
all’appello contro l’economia criminale lanciato da Roberto Saviano su
Repubblica e in una lettera allo stesso quotidiano si impegna a far diventare
la lotta alla criminalità organizzata la priorità del governo e delle Istituzioni:
«Questo impegno io lo assumo», scrive, assicurando la volontà di portare il
tema delle mafie in Europa «perché non è più solo un problema italiano».
Cinque gli interventi che
propone contro quella che definisce la “Mafia SpA”, a partire dall’istituzione
del reato di autoriciclaggio: «In questo senso aggredire i patrimoni mafiosi
può essere una delle grandi risposte che il governo è in grado di dare, dal
punto di vista economico, per fronteggiare la crisi’. Il premier sottolinea poi
la necessità di «ripensare lo strumento della certificazione antimafia»,
introducendo «sistemi di controllo» per individuare la provenienza dei capitali
illeciti e contro i prestanome.
Urgente, per Renzi, è anche la
riforma dell’Agenzia Nazionale Beni Confiscati «che oggi è senza capacità di
agire con immediatezza ed efficacia: una specie di “carrozzino” pubblico senza
mordente, senza strumenti efficaci». Impegno poi ad «assicurare alle aziende
confiscate agevolazioni fiscali e creditizie; un’impresa sottratta alle mafie
che fallisce è una sconfitta che lo Stato non dovrà più permettersi».
Renzi annuncia inoltre interventi sul tema dello scioglimento dei
consigli comunali: «È necessaria l’individuazione e la scelta dei commissari
fra soggetti anche esperti di management e di gestione aziendale, prevedendo
che questi debbano svolgere il loro incarico a tempo pieno e che possano
operare anche in deroga alle regole del patto di stabilità». Il premier si
impegna poi a «nominare immediatamente, a partire già dai prossimi giorni, il
Commissario anticorruzione», come previsto dalla legge 190 del 2012. ed infine
promette sostegno alle vittime: «Mai più la sensazione di essere stati lasciati
soli dallo Stato dopo aver denunciato!».
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