mercoledì 5 marzo 2014


Regolamentazione della prostituzione in Italia.


Niente case chiuse né quartieri a luci rosse. La prostituzione sarà possibile in casa, a determinate condizioni, fra cui l’uso obbligatorio del preservativo. Sono solo alcuni aspetti del disegno di legge presentato da Maria Spillabotte, insieme ad altri colleghi senatori. Una proposta di legge trasversale, partita dal Pd ma sottoscritta anche dall’onorevole Alessandra Mussolini. “Non si tratta di una riapertura delle case chiuse – spiega la senatrice Spillabotte – ma di una regolamentazione della prostituzione.

 Da un lato, riconoscere diritti e doveri (fra cui pagare le tasse) delle sex workers, dall’altro inasprire le pene per lo sfruttamento e la tratta”. E' previsto addirittura il di un “patentino”, che attesti la negatività di malattie sessualmente trasmittibili, e un versamento alla Camera di commercio: €6mila per poter esercitare a tempo pieno, la metà per il part-time. Sarà obbligatorio anche l’uso del preservativo ma non si sa come sarà fatta rispettare questa norma. 

Inoltre ci sarà un certificato di idoneità psicologica. “Strumento fondamentale per sottrarre le donne alla coercizione – continua la relatrice. Visto che, attraverso il colloquio, lo specialista sarà in grado di capire se la ragazza è costretta a fare la prostituta o se è una sua libera scelta”. Dove potranno esercitare le sex workers? In appartamento, per esempio. Il disegno di legge prevede l’abolizione del reato di favoreggiamento per chi affitta un alloggio a una prostituta. Che quindi – ma solo in forma privata – potranno prendere in affitto degli appartamenti per esercitare il mestiere.

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