martedì 4 marzo 2014

Ucraina, Putin: "A Kiev golpe armato". John Kerry: "Russia cerca un pretesto per invadere"


La Russia ignora realtà. L'ha detto il segretario di Stato Usa John Kerry, arrivato a Kiev. La posizione degli Stati Uniti è chiara. Obama non vuole lo scontro, ma le giustificazioni di Putin per le azioni in Ucraina "non ingannano nessuno". "Penso che sia chiaro che la Russia abbia lavorato sodo per creare un pretesto per invadere altre parti" dell'Ucraina, ha detto Kerry, avvertendo Mosca che se non si impegnerà per ridurre la tensione avrà a che fare con altre azioni punitive della comunità internazionali. "I nostri partner non avranno altra scelta che unirsi a noi nell'incrementare le misure prese nei giorni scorsi per isolare la Russia politicamente, diplomaticamente economicamente", ha spiegato. La Russia sta "ignorando la realtà", cioè che il Parlamento ucraino ha approvato a gran maggioranza i membri di un nuovo governo, ha continuato Kerry, durante una conferenza stampa a Kiev.

Sono le prime ritorsioni occidentali, e arrivano dagli Usa. "Mosca è dalla parte sbagliata della storia", ha tuonato Barack Obama di fronte all'occupazione pressoché totale della Crimea e all'estendersi della crisi alla regione orientale dell'Ucraina. Qualche ora dopo l'amministrazione di Washington ha annunciato le prime misure volte a "isolare" la Russia: blocco dei rapporti militari e delle trattative bilaterali su scambi commerciali e investimenti. 

Entro la fine della settimana gli Usa decideranno le eventuali sanzioni contro la Russia. E offriranno prestiti all'Ucraina per 1 miliardo di dollari e aiuti per contrastare la corruzione

In una conferenza stampa nella sua Dacia fuori Mosca, intanto il presidente russo Vladimir Putin ha definito la caduta dell'ormai ex presidente ucraino Viktor Yanukovich e la conseguente instaurazione di un nuovo governo a Kiev "un'azione incostituzionale" e "una presa del potere con le armi". "L'unico presidente legittimo - ribadisce Putin - è Yanukovich", anche se poi lo definisce "un leader finito, che non ha futuro politico. Lo abbiamo aiutato solo perché altrimenti lo avrebbero ucciso". E conferma che, per il momento, "non è necessario inviare truppe russe", benché la Russia "si riservi il diritto di usare ogni mezzo per proteggere il popolo".

Insomma quella militare resta "l'estrema risorsa" cui ricorrere. Ma una eventuale invasione dell'Ucraina, precisa Putin, potrebbe esserci solo "se ce lo chiede il presidente legittimo" Yanukovich. Secondo il presidente russo, in Ucraina non si può votare adesso, in questo clima di terrore. Bisogna applicare la volontà del popolo nei limiti della legge. L'Ucraina dovrebbe convocare un referendum sulla nuova costituzione così tutte le opinioni dei cittadini sarebbero rispettate". 

Il leader del Cremlino, per il momento, ha ordinato che tutte le truppe impegnate in esercitazioni militari, cominciate a sorpresa il 26 febbraio scorso, rientrino nelle loro basi. Non è ancora chiaro se la decisione riguardi anche i militari - giunti senza insegne ufficiali - che da giorni presidiano i punti chiave del potere in Crimea, basi aeree e portuali in primis. Ma, riguardo alla Crimea, Putin assicura che "la Russia non ha nessuna intenzione di annetterla. Solo il popolo può deciderlo". 

La situazione a Mosca deve essere difficile, se alle minacce catastrofiste di ritorsioni sui rapporti economici internazionali del consigliere presidenziale per l'economia Sergei Glazyev il Cremlino fa eco con una secca smentita: "opinioni personali". Glazyeva aveva preannunciato che la Russia si vedrà "costretta ad abbandonare il dollaro" e quindi a vendere le proprie miliardarie riserve in valuta estera, a "riconoscere l'impossibilità di rimborso dei prestiti bancari alle banche Usa" e "in caso di congelamento dei conti delle imprese e dei cittadini russi, "si raccomanderà a tutti di vendere i titoli del tesoro Usa".

Oggi il nostro ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha riferito alle commissioni esteri di Camera e Seanto sul caso Ucraina. Ha sottolineato la necessità di seguire fino all'ultimo la strada del dialogo, l'importanza di mettere in contatto diretto Kiev e Mosca. E ha annunciato che domani si terrà un Consiglio Nato-Russia. 

E Timoshenko lancia un appello: "Chiedo all'Occidente di intervenire in maniera decisa dal punto di vista diplomatico per aiutare l'Ucraina che altrimenti davanti alla Russia è troppo debole", ha detto l'ex premier ucraino Iulia Timoshenko davanti alle telecamere di Sky TG24. "L'Ucraina – ha spiegato nel corso dell'intervista esclusiva - non riesce da sola a proteggersi, dunque l'opzione degli ispettori internazionali è sul tavolo delle trattative. Ma dobbiamo ricordare che c'è un trattato del 1994, siglato a Budapest con Russia, Regno Unito e Stati Uniti: abbiamo ceduto volontariamente l'arsenale nucleare presente sul nostro territorio e in cambio i russi si erano impegnati a rispettare i nostri confini. Questo trattato è stato violato. Sono sicura che Stati Uniti, Regno Unito e anche l'Unione Europea faranno rispettare l'accordo di Budapest, ci aiuteranno a garantire il rispetto del diritto internazionale". "Credo – ha aggiunto Timoshenko - che i negoziati non possano essere portati avanti da ucraini e russi, dopo l'aggressione militare che abbiamo subito. Non può esserci dialogo diretto in questo momento".

Il ritiro delle truppe dal confine da parte di Putin e i primi colloqui avviati fra i ministri ucraini e quelli russi, come conferma il premier ucraino Yatseniuk,hanno ridato fiato alle Borse, che hanno recuperato terreno. 

Intanto arriva il monito della Nato: "Nonostante i ripetuti appelli, la Russia continua a violare l'integrità del territorio ucraino" e "a violare i suoi impegni internazionali" e ciò "comporta serie conseguenze" sulla sicurezza e la stabilità dell'area euroatlantica. Lo dice il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, affermando che saranno intensificate le consultazioni.

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