sabato 1 marzo 2014

Niente più Facebook ma app che garantiscono l'anonimato 


E' autentico boom delle applicazioni che permettono di comunicare "nell'ombra". Il prossimo futuro sarà di quelle applicazioni che salvaguarderanno la privacy e l'anonimato degli utenti. Lo testimonia l'ultima ondata di app che presto, sulla scia del boom di Whisper, colpirà anche il mercato italiano. 

Si tratta di ibridi a metà strada fra social network e programmi di messaggistica istantanea, realizzati per raccontare paure, segreti, verità scomode o per prendere di mira il prossimo senza l'associazione ad una precisa identità o ad uno pseudonimo. 

Un modello in bilico fra lo sfogatoio e una riunione degli alcolisti anonimi. E' evidente che si tratti di una nuova era delle piattaforme sociali. All'utente non è più richiesta alcuna procedura di log-in né la creazione di un profilo personale. 

Tutto ciò preoccupa non poco soprattutto per quanto riguarda il variegato mondo degli adolescenti, i soggetti più a rischio di fronte a cambiamenti di questo tipo. "L'anonimato assoluto in Rete non esiste, l'utente lascia sempre delle tracce, la mancanza di autenticazione non esclude la possibilità di risalire all'identità di chi naviga online, rende solo più complesso il lavoro per magistratura e Polizia. 

Con questi nuovi social network anche i rischi per i minori sono ancora più forti: il fatto che una foto o un messaggio si cancellino dopo qualche istante non mette al riparo da utilizzi abusivi, e i rischi di cyberbullismo si moltiplicano".

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