martedì 4 marzo 2014

Mondiale, mancano 100 giorni
appello di Blatter ai brasiliani


San Paolo - Cento giorni ai Mondiali e in Brasile cresce la preoccupazione. Non sarà pronto lo stadio di Curitiba, altri due impianti sono in grave ritardo, e come accaduto già alla Confederations Cup la rassegna iridata s’annuncia teatro di manifestazioni soprattutto contro povertà e disoccupazione, a fronte dei fiumi di reais già spesi per l’evento. E se si dice che in Brasile il calcio ha sempre affiancato il ricco e il povero, proprio il Mondiale rischia di diventare appuntamento spaccato in due fra stadi e città.
E Joseph Blatter, che di certo dopo recenti dichiarazioni del presidente della Fifa e del segretario Jerome Valcke non riscuote grandi simpatie nella terra del futbol, prova a lanciarsi in un appello al popolo brasiliano: «Fatevi coinvolgere e mobilitatevi per i “vostri” Mondiali... Il popolo brasiliano, a dire il vero, è già di per sé sedotto dal calcio, lo sarà ancor di più per questo evento che vivrà da vivo», ha affermato sul sito della Fifa.
Blatter si è detto «certo, dopo le ultime visite e le discussioni che abbiamo avuto», che «tutto sarà pronto per il 12 giugno, quando una colomba della pace darà il via alla Coppa del mondo». Questa rassegna iridata sarà «speciale», perché vi «parteciperanno tutti i Paesi del mondo, compresa l’Inghilterra, dove è nato questo sport». Ancora: «Il calcio è parte della filosofia di vita Brasile». Parlando del Maracanà, per Blatter è la «cattedrale del calcio», che «anche dopo la ristrutturazione» ha «conservato il proprio fascino». «Sarà molto, molto buono il livello complessivo della manifestazione e certamente la popolazione brasiliana spingerà la propria squadra».

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