giovedì 6 marzo 2014

Il primo vertice di Matteo Renzi a Bruxelles (foto)

Il premier italiano al suo primo incontro con i capi di governo dell'Unione, per il Consiglio europeo straordinario sull'Ucraina. Le foto ufficiali di Palazzo Chigi.

Doppio battesimo del fuoco, oggi a Bruxelles, per il neo premier italiano Matteo Renzi: atteso al varco dagli altri leader dell'Ue come sempre si attendono i nuovi capi di governo al loro debutto al Consiglio europeo, Renzi, che ha avuto finora esperienza politica e profilo esclusivamente nazionali, dovrà confrontarsi da subito con il complesso dossier internazionale sulla crisi ucraina. Per l'Italia, in più, questo vertice imprevisto dei capi di Stato e di governo dell'Ue ha un'altra valenza particolare, perchè in gioco c'è anche la sua credibilità come prossimo presidente di turno del Consiglio Ue.

Renzi, insomma, dovrà dar prova sin da subito di essere all'altezza della situazione, in un confronto con gli altri leader che potrebbe richiedere decisioni coraggiose per tentare di disinnescare la crisi ucraina. Sul tavolo del Consiglio ci sono due diversi e corposi dossier: il prima riguarda gli aiuti economici ingenti dall'Ue, da 11 miliardi di euro per i prossimi due anni, che la Commissione europea ha proposto ieri di stanziare con urgenza per l'Ucraina, per sostenere «un governo impegnato, inclusivo e riformatore»; il secondo la possibilità di decretare azioni mirate contro la Russia, una strada tenuta aperta dai ministri degli Esteri dell'Ue tre giorni fa in occasione della riunione straordinaria del Consiglio Relazioni esterne. In questo caso, la linea da seguire indicata è la costituzione di un gruppo di contatto che faciliti il dialogo Mosca-Kiev, con l'invio di osservatori internazionali - soprattutto Osce - per monitorare la situazione in atto nell'ex Repubblica sovietica.

Renzi, inoltre, guida il governo di uno dei paesi dell'Ue che fanno parte del ristretto club del G8, la cui presidenza di turno è russa. La questione della sospensione dei lavori preparatori per la riunione di giugno in programma a Sochi, come sanzione nei confronti di Mosca, divide gli europei: come risposta all'intervento russo in Ucraina il Regno Unito vorrebbe sposare la proposta degli Stati Uniti di boicottare l'appuntamento nella città delle olimpiadi invernali, mentre la Germania vede nel G8 di Sochi una grande finestra di dialogo con la Russia, da non lasciarsi scappare. L'Italia condivide le posizioni di Berlino. Ci si attende che Renzi discuta di questo, in particolare, col premier britannico David Cameron.







Del capitolo sugli aiuti fa parte anche la proposta di procedere rapidamente alla costituzione di un'area di libero scambio Ue-Ucraina, da accompagnarsi alle firma dell'Accordo di associazione con Kiev, con l'anticipazione unilaterale dell'abolizione di dazi pari a da parte europea, stimati in 500 miloni di euro all'anno per l'importazione i beni industriali e 400 milioni per le derrate agricole. Prevista anche la modernizzazione della rete di transito del gas, con la possibilità di invertire i flussi attraverso la Slovacchia (in modo da inviare in Ucraina 3 miliardi di metri cubi di gas all'anno, sui 50 che il Paese consuma), e un'accelerazione della liberalizzazione dei visti per i cittadini della Republica ex sovietica. Tutte decisioni, queste, che il Consiglio europeo dovrà ratificare.

Il documento messo a punto lunedì dai responsabili della diplomazia europea per la discussione dei capi di Stato e di governo, potrebbe subire variazioni: le decisioni saranno dettate dall'evoluzione degli eventi, in cambiamento rapido e continuo. Sembra ormai acquisito, comunque, il principio del congelamento degli «asset» per 18 personalità ucraine considerate direttamente responsabili della sanguinosa repressione della rivolta di Maidan a Kiev.

Renzi dovrà confrontarsi su questi temi con i principali leader europei, ma nonostante la gravità del dossier ucraino è difficile che il Consiglio manchi l'occasione di chiedere al neo premier anche informazioni su quanto sta avvenendo in Italia. È vero che non ci sarà molto tempo: alcuni capi di governo - la cancelliera tedesca Angela Merkel su tutti - dovranno lasciare Bruxelles nel primo pomeriggio (la riunione comincia poco prima di mezzogiorno), per partecipare al vertice del Ppe che sempre domani si apre a Dublino e che dovrà designare i candidati ufficiali per la corsa alla presidenza della Commissione europea, dopo le elezioni dell'Europarlamento a maggio.

Consiglio europeo, G8, rapporti Ue-Russia, Ucraina, politica interna: il vertice straordinario convocato oggi per la crisi ucraina potrebbe segnare insomma, in un modo o nell'altro, l'immagine di Matteo Renzi e dell'Italia sul palcoscenico europeo e internazionale per i prossimi, cruciali mesi fino alla fine dell'anno.

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