domenica 16 marzo 2014

Crimea: Usa e Europa daranno una risposta dura

Il Segretario di Stato americano assicura che gli Usa e l’Europa stanno preparando una «risposta dura» per lunedì al referendum sulla secessione della Crimea dall’Ucraina, in programma domenica prossima.

Gli Stati Uniti proporranno al Consiglio di sicurezza dell’Onu una risoluzione sulla crisi in Crimea. «La Russia deve volere una soluzione diplomatica», ha detto Power, aggiungendo che gli Stati Uniti chiedono il ritiro dei soldati russi dalla Crimea e la sospensione del referendum in programma per domenica, con il quale la regione deciderà se separarsi dall’Ucraina e passare sotto il controllo di Mosca.

Anche la Germania dice: «Mosca rischia danni enormi». Anche la cancelliera Angela Merkel ha avvisato: «Se andate avanti così sarà una catastrofe» ha detto parlando di fronte al Bundestag: i danni saranno «enormi» tanto politici che economici. Ma nessuna soluzione militare, precisa la Merkel: «La risposta militare non rientra tra le nostre opzioni . Non si può riportare indietro il tempo.

Nel XXI secolo, i conflitti di interesse nel centro d’Europa possono risolversi con successo solo se non torneremo a ricorrere a modelli dei secoli XIX o XX».

Il presidente russo Vladimir Putin non sembra affatto scosso dagli avvertimenti, perchè secondo lui la Russia «non ha colpa», ha precisato, ma è stata «coinvolta in un modo o nell’altro» nella crisi.


Anche il ministro degli Esteri italiani, Federica Mogherini, ha confermato l’imminenza delle reazioni: al termine di una conference call tra Ban Ki-Moon, Ashton e i principali ministri degli Esteri dei Paesi Nato, ha sottolineato che «si è convenuto di compiere tutti gli sforzi utili a far sì che il canale di dialogo aperto», ma «se questo non dovesse accadere, e anche alla luce del referendum di domenica in Crimea, lunedì al consiglio Affari esteri di Bruxelles discuteremo a livello europeo le inevitabili reazioni».

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