A New York si discute di scelte strategiche per l'Italia
Dibattito tra economisti sul futuro di lungo termine del Paese. Investimenti, meritocrazia e innovazione gli elementi cruciali per rilanciare l'Italia.
Può l'Italia evitare altri anni di vacche magre? Per Marco Magnani, ricercatore della Harvard Kennedy School of Government di Cambridge, in Massachusetts, la risposta è sì, a patto che si investa in elementi cruciali come educazione, meritocrazia e innovazione, puntando sulle eccellenze del territorio.
Sfide e opportunità di crescita dell'Italia sono state analizzate a New York nell'ambito del dibattito "Italy 2020 Challenges and Opportunities of Growth", organizzato nella sede dell'Istituto italiano di cultura. Una lunga discussione tra economisti che ha preso spunto dal libro di Magnani "Sette anni di vacche sobrie": uno studio dettagliato sul modo migliore per imboccare la strada della crescita e uscire dalla crisi economica che attanaglia il Paese.
"Non esiste una bacchetta magica dell'ultimo momento – ha spiegato Magnani – il cambiamento in Italia ha bisogno di almeno sette anni, bisogna ricominciare a pensare a lungo termine", perché le decisioni strategiche di oggi saranno determinanti per l'Italia del 2020.
La città americana di Pittsburgh, in Pennsylvania, è citata da Magnani come esempio. Era una delle capitali mondiali dell'industria pesante e dell'acciaio. Dopo anni di crisi si è risollevata per diventare un polo all'avanguardia nella robotica, nella biotecnologia, nella formazione e nei servizi finanziari.
In questo processo le attività culturali hanno svolto un ruolo importantissimo. "L'Italia – ha sottolineato Magnani – dovrebbe investire in educazione, avendo chiaro che è molto meglio rispetto a investire in Bot e Cct". E' sulla sua stessa lunghezza d'onda il collega Alberto Bisin, professore di economia alla New York University, secondo cui sarebbe utile creare nel Paese un "sistema di valutazione adeguato per scuole e università".
Andreas Billmeir, economista nel settore finanziario a New York, ha poi tracciato il quadro economico dell'Italia visto attraverso la lente degli investitori stranieri. Il nostro Paese potrà essere considerato "attraente per i capitali esteri", ha spiegato Billmeir, solo se si verificano due importanti condizioni: "stabilità politica e riforme strutturali".
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