WhatsApp:
nessuna privacy per gli utenti
Stando a quanto
sostiene il ricercatore Bas Bosschert la privacy delle conversazioni in cui si
intrattengono gli utenti della piattaforma di IM varrebbe poco più di zero.
Bosschert
spiega come è possibile "rubare" il database delle conversazioni
salvate dagli utenti tramite una app Android terza, un "furto" alla
cui base c'è il meccanismo usato da WhatsApp per proteggere crittograficamente
il suddetto database e che consiste nell'usare la stessa chiave per tutti gli
utenti.
Un
malintenzionato potrebbe dunque individuare la chiave e accedere al database
salvato in locale, ripetendo poi lo stesso processo per tutti gli utenti di
WhatsApp. Ora gli analisti si azzardano a valutare un concorrente come il
software cinese WeChat per il valore astronomico di "almeno 60 miliardi di
dollari".
La concorrenza
a WhatsApp si fa pressante anche sul fronte della privacy e della sicurezza,
con la start-up Cloaq che risponde per le rime ad Instant Messaging Bundle
spingendo il concetto di anonimato fino a garantire la possibilità di posting
senza ID o email.
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