giovedì 13 marzo 2014

WhatsApp: nessuna privacy per gli utenti



Stando a quanto sostiene il ricercatore Bas Bosschert la privacy delle conversazioni in cui si intrattengono gli utenti della piattaforma di IM varrebbe poco più di zero.

Bosschert spiega come è possibile "rubare" il database delle conversazioni salvate dagli utenti tramite una app Android terza, un "furto" alla cui base c'è il meccanismo usato da WhatsApp per proteggere crittograficamente il suddetto database e che consiste nell'usare la stessa chiave per tutti gli utenti.

Un malintenzionato potrebbe dunque individuare la chiave e accedere al database salvato in locale, ripetendo poi lo stesso processo per tutti gli utenti di WhatsApp. Ora gli analisti si azzardano a valutare un concorrente come il software cinese WeChat per il valore astronomico di "almeno 60 miliardi di dollari".


La concorrenza a WhatsApp si fa pressante anche sul fronte della privacy e della sicurezza, con la start-up Cloaq che risponde per le rime ad Instant Messaging Bundle spingendo il concetto di anonimato fino a garantire la possibilità di posting senza ID o email.

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