mercoledì 26 febbraio 2014

Rischio Guerra: Russia schiera i mezzi blindati

Giù le mani dall’Ucraina. Questo il messaggio lanciato dalle ex opposizioni, ora al potere a Kiev. «Non tollereremo tentativi separatisti e pressioni» ha detto a chiare lettere Arsenij Jatseniuk, uno dei leader della protesta, indicato come possibile prossimo primo ministro. Le misure di sicurezza a protezione dei siti nella città crimeana, dove hanno sede le installazioni della Flotta del mar Nero, sono state ulteriormente rafforzate. Due autoblindo sono state dislocate davanti al Quartier generale della Marina e ad un edificio amministrativo. Si temono provocazioni. Il ministro degli Esteri russo, Serghej Lavrov, ha semplicemente invitato Europa e Stati Uniti a stare fuori dall’Ucraina, senza cercare «vantaggi unilaterali». Che siano i suoi cittadini a decidere il loro destino, questo il senso del messaggio. Ma a Kiev ha tenuto due giorni di consultazioni il capo della diplomazia europea, Catherine Ashton. Il nodo rimane sempre lo stesso, ossia il finanziamento rapido della repubblica ex sovietica. Servono 3-4 miliardi di dollari subito e 35 in due anni. A proposito dell’ex leader ucraino, di cui si sono perse le tracce, i deputati hanno votato una risoluzione per farlo processare dal Tribunale penale internazionale a L’Aia. Ma tale possibilità non è così automatica, affermano dall’Olanda, poiché Kiev non ha mai firmato la convenzione del Tribunale.

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