giovedì 27 febbraio 2014

Gli ex presidenti dell’Ucraina accusano la Russia d’ingerenza negli affari interni


Intervento dei tre ex leader del Paese contro la politica di Mosca nella vicenda ucraina


I tre ex presidenti ucraini – Leonid Kravciuk, Leonid Kuchma e Viktor Yuschenko – hanno pubblicato un comunicato congiunto sulla situazione in Ucraina, accusando la Russia di condurre la politica dei doppi standard. Secondo gli ex capi di Stato dell’Ucraina, Mosca, pur indignandosi per le azioni delle potenze occidentali, esercita una spropositata ed eccessiva ingerenza negli affari interni ucraini. 

“La Russia, che ha sempre definito ingerenza negli affari interni dell’Ucraina i tentativi dei nostri partner internazionali, finalizzati alla soluzione della situazione con mezzi politici, ora ha intrapreso una diretta ingerenza nella vita politica della Crimea”, affermano gli autori del comunicato. Secondo gli ex leader ucraini, i politici che offrono “ricette pericolose” devono essere sottoposti alle indagini del Servizio di sicurezza ucraini (Sbu) e della Procura Generale ucraina con l’ipotesi di reato “istigazione al separatismo”.

 Inoltre, riferendosi ad alcuni politici russi, i tre ex presidenti ucraini hanno accusato loro di “speculare sulla violazione dei diritti della popolazione russofona, fomentando l’ostilità tra le regioni ucraine in base alla loro diversità culturale e storica, denigrando la lingua ucraina e manifestando aperta mancanza di rispetto per i simboli dello Stato dell’Ucraina”.

 Gli autori del comunicato suggeriscono che il comportamento di tali politici deve essere valutato in modo adeguato dalla magistratura ucraina.   

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